

L’evento si è svolto dal 2013 al 2017 all’interno del Festival internazionale di teatro di figura “Immagini dell’Interno ” di Pinerolo
La visione è composta di tre parti. È importante che accada di notte, nell’ora che precede il primo schiarirsi del cielo
1. un punto (da trovare), una presenza minima e delicata, qualcosa che esiste e resiste, qualcosa che fermenta di vitalità, qualcosa che vive in una dimensione oltre lo sguardo (una muffa, un buco…)
2. decine di impronte di piedi convergono al punto, sono tracce di un evento; un’assemblea notturna ha dialogato con quella presenza
3. in un luogo non lontano: l’emanazione di quel dialogo; vedo affiorare segni-parole sovrapposte a formare un segno denso, una traccia, un parola-grido colta da quella particolare dimensione, da quell’incontro con il .
IN PRATICA si tratta di usare le ultime ore della notte per percorrere la città in cerca di luoghi bui, o poco illuminati dalle lampade, dove trovare un punto, la presenza di qualcosa che esiste e resiste, una minima vibrazione di materia… un punto interrogativo. Allora una piccola folla di persone, noi, convergono e si lasciano interrogare dal punto, ognuno con la propria voce poetica, il proprio gesto esitante; un dialogo muto o appena sussurrato. In questo tempo strano, umido nelle ore più deserte sarà possibile trovare l’azione, il segno, il testo interiore di ciascuno? Gessi e carboncini, impronte di piedi per lasciare punti di domanda al passante inconsapevole.
Usare i primi minuti del giorno per un canto appena udibile agli uccelli che si svegliano e lasciarlo svanire come un sogno.
Progetto di Sandra Morero